G102T02 Bologna - Fucecchio
Pascal Ackermann è di Kandel, Palatinato, lontanissimo dal mare, ma non sfigurerebbe affatto su una spiaggia californiana, con una tavola sotto il braccio e in testa un cappello di paglia alla moda, elegante, della tipologia che fu inventata nel Cinquecento a Signa, alle porte di Firenze: quaranta giri di trecce cucite, ognuna a sua volta composta da tredici fili. Del surfista americano Ackermann ha le movenze e pure le parole. Dichiara che è felice di poter essere un modello e soprattutto di poter vivere il suo sogno. Sorride di continuo perché – spiega – in giro ci sono già troppe persone tristi, e perché quando corri in bicicletta non hai alcun motivo per piangere. Lui l’ha fatto una volta sola: aveva 6 anni e molta paura di cominciare la sua prima gara in assoluto, poi però vinse il premio di consolazione – un fischietto – e decise di andare avanti.
Al Giro Ackermann è arrivato da esordiente. Nonostante sia al terzo anno di professionismo, abbia già vinto un campionato nazionale, una Paris - Bruxelles, un GP di Francoforte e una dozzina di altre gare, ha dovuto attendere il 2019 per affrontare la sua prima corsa a tappe di tre settimane. Troppa abbondanza di velocisti in squadra – e in gruppo. Velocisti in buona parte tedeschi: Ackermann l’esordiente dice di aver tifato molto per Greipel, prima ancora per Zabel. A Kittel augura di ritrovare se stesso quanto prima, perché il ciclismo è complicato ma poi in qualche modo sa ricompensarti. A volte già all’esordio.
Il luogo dove esordire non è una cosa che si può più di tanto scegliere, men che meno l'esito dell'esordio. Cinquant’anni fa, a una ventina di chilometri da Fucecchio, ci si ricorda di un giovane artista all'esordio in un concorso canoro. Quell'edizione del Festival Internazionale del Disco di Monsummano Terme fu vinto dalla cantante spagnola Maria del Carmen, in arte Cristina, ma per l'occasione la giuria decise di assegnare un premio anche al miglior talento emergente. La scelta cadde su un esordiente inglese, in gara con la sponsorizzazione del calzaturificio Fiorella: si chiamava David Bowie.
Perché a conti fatti un esordio non deve essere per forza vincente - ma vincere è sempre d'aiuto. Ackermann esordisce in un grande giro vincendo la prima volata della corsa. Al termine di un percorso contorto ed essenziale come le trame di un cappello di Signa, Ackermann vince una volata in cui è partito per ultimo, dal lato opposto rispetto a Viviani, Gaviria, Ewan e Démare. Dice di aver avuto anche un po’ fortuna – la fortuna degli esordienti – e di essere felice della stessa felicità che cantò Bowie al suo esordio toscano. Il titolo della canzone era “When I live my dream”. (FC-LP)
PS - Di questo e altro parleremo tra un po' nel nostro podcast notturno "Giroglifici - un programma tutto da decifrare". Non sappiamo ancora quando, ma se ci seguite a un certo punto vi manderemo tutti i link.
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