[Amstel Gold Race 2019] Gulp!
La città di Maastricht deve il proprio nome alla Mosa soltanto per metà. Maas è il nome olandese del fiume, ma il resto deriva da "traiectum": dove oggi sorge Maastricht un tempo c'era un un guado, un attraversamento, un passaggio fondamentale. La corsa più importante che parte da Maastricht, la Gold Race, deve invece il proprio nome a una birra, ma tale birra a sua volta si chiama come un altro fiume, l’Amstel, il corso d'acqua – talvolta di ghiaccio – che bagna e rinfresca Amsterdam e le sue bevute.
Una gara contorta e sinuosa, la Amstel, come i mille giri che fa la toponomastica; una gara di linee per lo più curve e spezzate, che si avviluppano su stesse più e più volte, furiosamente, mosse dall’inquietudine propria di una terra dall’identità volubile. L’Amstel Gold Race è un corso più che una corsa, il suo intricato dipanarsi comincia dipingendo ampie anse tra i campi verdi del Limburgo. La strada all’inizio sembra spanciarsi ariosamente, come se i Paesi Bassi stessero tra il Tigri e l'Eufrate. Al suo passaggio le famiglie consumano i pic-nic pasquali, le bambine si esercitano a fare la ruota, qualche giovane coppia si rende conto di aver scelto il momento sbagliato per cercare riservatezza lungo strade che in altri giorni sono dimora quasi solo di trattori.
Ci vogliono ore e chilometri perché la portata cominci ad aumentare e, abbandonata la secchezza di una primavera che sembra estate inoltrata, la gara riscopra il vigore di una piena. Ci vuole un'esclamazione inattesa, una cascata che rompa il placido fluire. Ci vuole una variazione di tema e d’altimetria. Ci vuole il Gulperberg, che più che è una collina è un'onomatopea, un sussulto di stupore come quello che si prova nel vedere che il primo corridore ad attaccare è il favorito di giornata. Gulp!, paiono esclamare stupiti in gruppo. Gulp!, eruttano entusiasti a bordo strada. Van der Poel esonda senza preavviso alcuno, a 44 chilometri dall'arrivo. Scuote il flusso della corsa come un masso scagliato sull'acqua con maestria: non produce schiuma ma increspa la superficie di cerchi concentrici, sempre più larghi, dalle conseguenze via via meno prevedibili.
Sembra un passatempo estivo, un gioco con cui sfidarsi in riva al mare, difatti Alaphilippe lucida il suo sorriso da surfista californiano e balza in cresta all'onda. Si direbbe lungimirante, Julian, d’altra parte lui viene da Saint-Amand-Montrond, cittadina bagnata dalla Loira e intitolata a Sant’Amando, che prima di diventare santo fu missionario nelle Fiandre e vescovo di Maastricht. Tuttavia le sue fortune si spengono nel momento in cui, a non molta distanza dalla foce, Fuglsang smette di essere vaporetto e regredisce a zattera impegnata nell’operazione di salvare più che altro se stessa. Fuglsang smette di collaborare e ad Alaphilippe non resta che guardarsi intorno e indietro, rendersi conto che quello in cui si trova non è ancora mare aperto e nemmeno più fiume navigabile: l'Amstel Gold Race è diventata un torrente incontrollabile, un fiotto turbolento le cui tinte riflettono quelle delle bandiere che la circondano.
L’Amstel 2019 scorre con l’implacabilità di Mathieu van der Poel, giovane e irriverente come chi ha un solo obiettivo da raggiungere e considera tutti gli ostacoli come castelli di sabbia da abbattere. Van der Poel si mette davanti e non si volta più, dritto come un estuario. L’ultima sua curva è solo dopo il traguardo, gli serve per sdraiarsi sfinito e gongolante sull’asfalto di Valkenburg. Con lui i Paesi Bassi sono tornati oggi mezzaluna fertile del ciclismo, e l'Amstel Gold Race, questa corsa che sgorga da sorgenti turbinose, è finita più cristallina che mai. Una bionda fresca, ecco cos’è questa domenica di Van der Poel: più che una pasqua, un’epifania; un boccale da bersi in un sorso soltanto, la prima di numerose pinte da ingollarsi senza troppi calcoli, senza accorgersi dell’ebbrezza che monta se non quando è già tardi, e ripensando a quel che ci si è scolati non resta che esclamare: Gulp!
[FC-LP / La foto qui sopra è stata scattata a meno di 200 metri dal traguardo da Tornanti.cc]