Classifica appunti del 21 maggio 2021

 

Una serie di appunti presi durante il Giro d'Italia 2021 da Leonardo Piccione e riproposti senza particolare ordine. Elenchi, pensieri, foto e stralci da un viaggio al seguito dell'edizione 104 della Corsa Rosa. Puntata cumulativa delle tappe 11 e 12.

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Qualcuno cerca di mettere a fuoco le nostre facce, qualcun altro sbircia dentro la nostra auto in cerca di dettagli rivelatori. Molti scattano foto al nostro passaggio, chissà se le rivedranno mai, forse le hanno già cancellate.

In diversi urlano, taluni applaudono, cert’altri soffiano dentro un fischietto, quasi tutti i bambini salutano, e noi sempre rispondiamo con una mano a questi giovani abitanti di luoghi che per il tempo di un fugace Ciao! appartengono anche a noi.

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Due cose buone che ho mangiato nel corso dell'undicesima tappa:

- un panino dell’Antica salumeria Granieri Amato di Perugia (dal 1916)
- una mela (marchio Amélie) acquistata in un minimarket toscano, il primo frutto fresco di questo Giro d’Italia

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Due cose che ho visto poco oltre la linea del traguardo di Montalcino:

- Roger Kluge, uno dei fuggitivi di giornata, 7° all'arrivo, che si è fermato nei pressi del gazebo dei giornalisti per sbirciare sui televisori e aggiornarsi sull'andamento della corsa tra gli uomini di classifica;
- un massaggiatore della Groupama che ha visto da lontano arrivare Attila Valter, gli si è avvicinato, gli ha pulito la polvere dal viso con affezione e un asciugamano, gli ha porto una mantellina e una Fanta, ha atteso che lui bevesse e si rivestisse e infine gli ha indicato con un gesto della mano il posizionamento del bus della squadra (in fondo a sinistra), il tutto senza che né lui né il corridore proferissero parola.

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Elenco delle bevande presenti nella borsa termica del massaggiatore della Groupama:
- nr. 6 bottigliette d'acqua
- nr. 4 lattine di Fanta
- nr. 6 bottigliette di integratori energetici misti
- nr. 3 lattine di Acquarius

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Un suono che ho percepito distintamente in sala stampa nell'immediato post-tappa di Montalcino: il ticchettio delle tastiere degli inviati di mezzo mondo mentre inserivano nella barra di ricerca di Google le medesime parole: "Mauro Schmid".

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L’ultima foto che ho scattato col vecchio telefono prima che il suo schermo diventasse completamente verde, nel bel mezzo della tappa di Montalcino: l’addetta stampa del Team DSM seduta all’imbocco di una strada bianca, intenta a presidiare la bici di riserva di Romain Bardet sperando con tutta se stessa di non dover per nessun motivo entrare in azione.

Una frase che ho molto apprezzato rivolta a un suo più rilassato collega da una solerte addetta del negozio Unieuro di Siena dove siamo andati a comprare il nuovo telefono, immediatamente prima della partenza della dodicesima tappa:

«Oh tu sbrigati ché c’han furia, son del Giro!»

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Una sintetica autodescrizione di Andrea Vendrame, vincitore a Bagno di Romagna, in cui mi riconosco:

«Io sono uno abbastanza strano».

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Una eloquente immagine di disappunto: l’australiano Chris Hamilton che, appena battuto da Vendrame allo sprint, nel tentativo di sbollire la delusione prosegue a pedalare ben oltre la linea del traguardo, lontano dal gazebo dei massaggiatori, dritto lungo il viale alberato che conduce fuori da Bagno di Romagna, inseguito da un addetto del Team DSM già in discreto affanno.

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Ciò che mi ha risposto Vendrame quando gli ho chiesto della sua amicizia col francese Bouchard:

«Noi due non siamo amici. Siamo più che fratelli.»

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Un’implorazione che mi ha intenerito:

«I velocisti devono ancora arrivare, aspettiamo almeno Sagan!» (un adolescente di Bagno di Romagna appassionato di ciclismo nel tentativo di persuadere i suoi compagni di classe decisamente meno affascinati dalle due ruote a indugiare un altro po’ nei pressi del traguardo di tappa)

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Una cosa che ci ha detto Alessandro De Marchi in serata dopo essere caduto ed essersi rotto sei costole, due vertebre e una clavicola:

«Purtroppo non posso farci nulla. Una settimana mia moglie piangeva di gioia e oggi invece piange perché sono caduto, e io con lei. Questo è il ciclismo, questo è il motivo per cui non si chiama giuoco». (dalla dodicesima puntata di #GIROglifici2021)

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Una citazione con cui chiudere:

«Il re della montagna ha voluto vincere anche su questa piccola sentimentale salita veronese. Imprese sorridente, come per un campione del mondo di sollevamento pesi sarebbe quella di sollevare un uovo sodo. Bartali, vincitore delle Dolomiti, delle Alpi in Francia e dei Pirenei, ha trionfato anche sulla salita ove va a passeggiare, col breviario in mano, il piovano». (Orio Vergani citato da Gino Cervi nella cartolina pubblicata oggi sul sito del Giro)

 

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Puntate precedenti:
10 - 19 maggio
09 - 17 maggio
08 - 16 maggio
07 - 15 maggio
06 - 14 maggio
05 - 13 maggio
04 - 12 maggio
03 - 11 maggio
02 - 10 maggio
01 - 09 maggio

 

 

 

 

A cura di Leonardo Piccione. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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