GiroLeaks, il vero percorso del 100° Giro d'Italia

Il 100 è un numero che fa effetto, è binario, magro come l'asta solitaria dell'uno e gonfio come le curve panciute degli zero. È un numero raro, per questo l'edizione del Giro 2017 non può essere una delle altre. "Sarà un Giro che racconta la storia di questo paese e di questo evento", aveva raccontato Mauro Vegni, direttore di corsa, che ieri ha presentato quella che a tutti gli effetti è stata una farsa, un divertissement, una presa in giro per tifosi, corridori, e addetti ai lavori che hanno iniziato a immaginare, elaborare tattiche e sprecare carta stampata per un percorso interamente fittizio.

Vegni, infatti, ha immaginato qualcosa di molto più particolare per quest'edizione unica del Giro, un percorso che superi i confini dell'immaginazione, ma che soprattutto oltrepassi quelli della realtà. Per questo, lo stesso direttore del Giro ha deciso nella notte di fare un passo indietro, con la saggezza e la modestia che gli sono proprie, per affidare la tracciatura del Giro del centenario a un a figura che da persona è diventata personaggio, da realtà è diventato fantasia. Una persona che nasce nel diciottesimo secolo come paggio del duca Antonio Ulrico II di Brunswick (St.Ulrich era un indizio) e che rivive a cavalcioni su una palla di cannone (o per meglio dire Cannonball), andandosene a spasso sulle creste lunari oppure ancora nel ventre di un pesce gigante in fondo al Mediterraneo.

Insomma, ecco a voi il percorso del Giro del centenario, quello vero, quello tracciato e diretto da Karl Friedrich Hieronymus von Münchhausen, meglio noto come il Barone di Münchhausen.

 

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1ª tappa: Sassari – Cagliari (285 km)
Sulla scia delle cronometro del Barolo (2014), del Prosecco (2015) e del Chianti (2016), ecco la Cronosquadre del Filu 'e Ferru. Si impegnerà il gruppo spezzandolo in tante unità monocolore lanciate nella brulla traversata del Gennargentu attraversando Logudoro e Barbagia in onore del pregiato distillato clandestino, il filu e' ferru. La tabella di marcia parla di una durata approssimativa di 7 ore a squadra, giusto il tempo, per i tifosi, per scolarsi diversi litri di abbardente ("acqua che arde"), non propriamente una bevanda per deboli di stomaco. La protezione civile è già stata allertata.

2ª tappa: Macomer - Orgosolo (155 km)
La prima parte di tappa, disegnata dal bandito Bartolo Manno, le cui gesta riecheggiano in ogni angolo del Goceano da ormai 600 anni, prevede uno zig zag nei sentieri della Foresta di Burgos, dove in molti potrebbero perdere le ambizioni di classifica, e forse pure se stessi. Dopo Nuoro, il finale di tappa pare più semplice, adatto ad un gruppo che serrerà i ranghi per uno sprint finale da veri banditi delle volate: favorito d'obbligo il rientrante Abdujaparov. In serata l'intera carovana alloggerà all'Hotel Supramonte.

3ª tappa: Tunisi - Siracusa (628 km)
Dopo il trasferimento via balena sulle coste nordafricane, ecco la prima frazione che stuzzica davvero la fantasia degli attaccanti. La tappa, secondo i dettami del nuovo direttore di corsa, si svolgerà quasi interamente in volo su palle di cannone, cosa che ha creato qualche perplessità nei corridoi del Comune di Siracusa. L'arrivo potrebbe essere spostato dall'Ortigia al mare aperto.

4ª tappa: Monte Etna - Ponte sullo stretto (105 km)
Tappa corta, cortissima. Si partirà in discesa tra le spire che si avviluppano lungo le coste nere dell’Etna, il gruppo arriverà di slancio lungo la costa ionica della Sicilia fino a Messina. Schivando le vetture incolonnate in attesa dei traghetti verso la Calabria, i più temerari tra i velocisti potranno gettarsi dalle coste siciliane sopra i flutti dello Stretto di Messina per concludere la tappa sul mitologico Ponte sullo Stretto, terminato in tempi record. In caso di ritardi dei lavori, verrebbe allestito un innovativo arrivo su un materasso galleggiante per evitare che i corridori finiscano in balia di Scilla e Cariddi.

5ª tappa: Reggio Calabria - Salerno (494.9 km?)
Tappa dalla lunghezza indefinita, la cui conclusione ancora non è prevista. Ciò che sono previsti sono invece i 326 traguardi volanti, uno per ciascuno dei ponti di attraversamento sparsi lungo la strada.

6ª tappa: Lecce - Leuca (254 km)
Per celebrare la regione italiana a maggior crescita turistica, ecco l’attesissima tappa salentina. Giacché la distanza tra Lecce e Leuca è solo di 70 km, si decide di toccare, nell’ordine, anche Porto Cesareo, Torre dell’Orso, Gallipoli e Otranto, in un lungo ping-pong tra Ionio e Adriatico, reso infernale dallo schieramento lungo il percorso di tutti i complessi di pizzica esistenti nella regione, che affollano l’interezza degli oltre 250 km in programma dando fondo al loro vasto (…) repertorio. I locali colgono l’occasione per ammirare Marcel Kittel, caso più unico che raro di biondo teutonico che a maggio NON scende in Italia per passeggiare in sandali e calzini nei bei centri storici delle città pugliesi.

7ª tappa: Sotterranei di Napoli (cronometro individuale, 70 km)
Con grande delusione della Rai, RCS ha deciso di disputare la cronometro forse decisiva nei sotterranei di Napoli. Settanta chilometri contro il tempo senza mai affacciarsi alla luce del sole. La maggiore difficoltà starà nel guidare la bici negli stretti cunicoli, tanto che diverse squadre stanno considerando l’ipotesi di correre su bici pieghevoli. Il Team Bahrein, attivissimo sul mercato, sta trattando l’ingaggio del Minotauro.

Trasferimento/8ª tappa: Napoli-Roma (50-55 minuti con Alitalia, distanza variabile)
Per la prima volta nella storia del Giro, anche il trasferimento aereo viene considerato ai fini della classifica generale. Per l’occasione, i corridori vengono imbarcati su un Boeing speciale, nel quale ogni sedile è fornito di apposita pedaliera e i cui altoparlanti trasmettono in diffusione la playlist “Spinning Workout” di Spotify. Al segnale convenuto, e per tutta la durata del volo, i girini cominciano a spingere sui pedali, rigorosamente seduti e con le cinture allacciate (almeno finché il segnale è acceso). Chi all’atterraggio ha percorso la distanza maggiore, guadagna un abbuono di 1 minuto. 30’’ al secondo, 5 gratta e vinci al terzo.

9ª tappa: Frosinone - Calcutta (7230 km)
E niente, questa tappa non era una tappa. Era la canzone che passava RDS quando il Barone progettava la seconda settimana di Giro. Il problema è che 'sto motivetto gli era piaciuto, e allora l'ha shazammato. Quando sullo schermo gli è comparso "Frosinone-Calcutta", l'ha preso come un segno. Ad oggi non è dato sapere se Nazareno Balani troverà qualcosa di diverso dalle miss da inquadrare nei tempi morti di una tappa di simile lunghezza e, soprattutto, non si sa come faranno i corridori a tornare a Roma in tempo per la tappa del giorno dopo. L'ipotesi più concreta, secondo Beppe Conti, prevede la richiesta di interecessione presso una Santa di fresca nomina che soleva frequentare la sede di arrivo di tappa.

10ª tappa: Città del Vaticano - San Marino (328 km)
Non vi è Giro senza sconfinamento all’estero, e in questo comodo tappone appenninico di 230 chilometri i corridori attraversano ben tre stati differenti, con relativi timbri sui passaporti. A prescindere da chi sarà in testa alla classifica, il passo del gruppo verrà scandito dal treno delle guardie svizzere sino al traguardo, dove saranno assegnate una maglia rosa effettiva e una maglia rosa emerita.

11ª tappa: Ancona - Piacenza (379 km)
La Via Emilia special stage. Un rettilineo di quasi 400 chilometri che può far arrossire persino i mondiali di Doha. Favorito d'obbligo il grande Pozzi.

12ª tappa: Montecatini Terme - Genova (228 km)
Viene riproposta dopo 68 anni la tappa in cui il mitico Luigi Malabrocca si nascose sotto un ponte per perdere tempo e avvicinare l’ultimo posto di Sante Carollo, proprietario della maglia nera. Il meccanismo di assegnazione dei tempi viene rivisto per l’occasione: al termine della tappa, i distacchi vanno considerati a partire dall’ultimo in classifica. Quindi l’ultimo (il vincitore di tappa) guadagna sul secondo il tempo che in realtà ha perso. Tutto questo a patto di arrivare entro il tempo massimo, il cui calcolo richiederà lo sforzo sinergico di premi Nobel e campioni mondiali di nascondino. Come si dice in questi casi, chi vuole vincere il Giro qui non può attendere. O forse sì.

13ª tappa: Saturno - Saturno (275000 km)
Il Giro del centenario rende omaggio alla lunga, lunghissima tradizione italica inseguendo l'età dell'oro al grido di "Saturnia tellus!". Una velocissima tappa in circuito che non sfuggirà ai pistard più esperti, abituati a girare in circolo. L'altimetria è nulla, ma la lunghezza di 275mila chilometri e i venti fino a 1800 km/h potranno penalizzare i corridori più leggeri. Alcuni meccanici e massaggiatori resteranno ad orbitare fuori dall'atmosfera saturnina: al termine della tappa avranno 100 anni di più dei corridori.

14ª tappa: Venezia - Venezia (circuito variabile di 15 km, da ripetere 7 volte)
Essendo il Giro del Centenario si è pensato di tributare il degno omaggio a chi il Giro lo ha innovato nel corso della storia, in questo caso Vincenzo Torriani e i suoi arrivi nei centri storici. Per questo si è pensato di correre interamente la tappa all’interno di un centro storico italiano. E qual è il centro storico più storico d’Italia? Piazza San Marco a Venezia. Punto di partenza e arrivo di una frazione in cui il gruppo sarà libero di orientarsi, trovare il percorso più breve tra calli, ponti e campi veneziani e seminare i vigili che appiopperanno 50€ di multa ad ogni bici avvistata. Vince chi non si perde. All’arrivo è anche previsto un eccidio di piccioni che risolverà uno degli annosi problemi della città veneta.

15ª tappa: Pordenone - Asiago (190 km)
Tappa identica, per percorso ed altimetria, a quella presentata il 25 ottobre scorso. Quello che non è stato specificato sono le modalità di svolgimento della corsa. Infatti il Monte Grappa, considerato il Ventoux italiano, è quest’anno la "Cima Froome" del Giro: significa che, prendendo spunto dal format di successo francese, ai ciclisti tocca percorrere un terzo della salita sulla propria bicicletta, un terzo a piedi e un terzo con la bici riserva del cambio ruote. Solo oltre lo striscione del GPM i ciclisti possono tornare sul proprio mezzo, se ci riescono. Ne vedremo delle belle.

16ª tappa: Madonna di Campiglio - Rifugio 5 Laghi (cronoscalata in notturna, 3 km)
Tappa del futuro. Cronoscalata sotto le stelle della celeberrima pista da sci 3Tre di Madonna di Campiglio. Tre chilometri che si inerpicano lungo i muri che gli sciatori affrontano al contrario in slalom. In caso di neve saranno applicate pelli di foca sui tubolari delle biciclette, sono vietate ruote chiodate. Pendenza media del 27% con punte al 60%: vince chi non si ribalta all’indietro.

17ª tappa: Rovetta - Bormio (227 km)
Frazione originariamente disegnata da Mauro Vegni secondo un tracciato tradizionale con Mortirolo e doppia ascesa allo Stelvio dai due versanti. La novità introdotta in fase di rielaborazione è stata la consulenza di Giuliano Calore: il disegno di tappa resta immutato ma i corridori, senza freni e manubrio, saranno invitati a suonare a rotazione in modo perfetto quattro strumenti musicali dal peso complessivo di 33 chilogrammi.

18ª tappa: Lecco - Isola di San Giulio (145 km)
I nobili, si sa, amano fare comunella tutti assieme. Così l’esimio Barone di Münchhausen ha pensato bene di andare a trovare un collega lungo la strada del Giro. In questa tappa dei 10 laghi l’arrivo sarà collocato di fronte alla villa del Barone Lamberto, raggiunta tramite pedalò in mezzo al Lago d’Orta. La tappa di per se’ offrirà pochi spunti, se non quello di arrotondare i premi di gara (e rientrare dal salasso veneziano). Come da regolamento, ogni corridore riceverà 500 lire per ogni “Lamberto” pronunciato.

19ª tappa: Novara - Damanhur (93 km)
Il secondo arrivo in discesa, nel senso sottoterra, di questo Giro, sarà nel villaggio fricchettone di Damanhur, nei pressi di Vidracco (Torino). Il finale sarà disputato tra i saloni dei Templi dell’Umanità, con larghi tratti a bici in spalla sulle scalinate, tipo ciclocross. Per non turbare la pace universale, ad ogni modo, i corridori verranno classificati tutti in prima posizione. E in nome dell’amore non si svolgerà neanche il controllo anti-doping (ma sarà invece richiesto il pagamento dei 35 euro a partecipante per l’ingresso).

20ª tappa: Cronodiscesa del Colle dell'Agnello (11 km)
In onore al luogo che ha deciso l’edizione 2016, si torna sul Colle dell’Agnello, questa volta da percorrere solo in discesa. I corridori si lanciano uno alla volta in picchiata, a distanza di 2 minuti l’uno dall’altro. Per evitare complicazioni, il corridore destinato a partire dopo Kruijswijk parte dopo 4 minuti. Inoltre l’organizzazione, per garantire la sicurezza di tutti i ciclisti, provvede a rimuovere gli accumuli di neve da bordo strada e a sostituirli con zucchero filato, andando incontro al rischio concreto che Carlos Betancur si faccia ingolosire e arrivi fuori tempo massimo.

21ª tappa: Cuneo-Pinerolo-Cuneo-Pinerolo-Cuneo-Pinerolo...
Tappa omaggio ad una delle più grandi imprese della storia del Giro. Una tappa rivoluzionaria che apre alla possibilità di un never ending Giro. La corsa infatti continuerà ininterrottamente tra le due città finché un corridore non arriverà sul traguardo di Pinerolo con almeno 192 km di fuga in solitaria. La corsa potrebbe durare giorni, mesi, anni. Il Giro potrebbe non finire mai.

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