[Kings of Bidons] Jack Bauer

La differenza tra Simon Yates e Jack Bauer, ovvero tra capitano e gregario della Mitchelton, è più o meno una borraccia. Bauer è alto 1 metro e 91, Yates una ventina di centimetri in meno. La differenza è una borraccia virtuale che Bauer ha sempre con sé, per sostenere il leader nelle giornate più ventose e convulse, quelle in cui "è rischioso tornare indietro fino all'ammiraglia, conviene restare nel vivo della corsa il più possibile".

Lavorare per altri è la norma nel ciclismo di Bauer, che è arrivato al professionismo solo a 24 anni. Ha cominciato per “guadagnare un po' di soldi e potermi pagare gli studi". Andare in bicicletta gli piace - altrimenti non si sarebbe rialzato con facilità da un paio di spaventosi infortuni - ma è soprattutto un lavoro. La sua vera passione è sempre stata un'altra: la musica. Jack era il bassista dei Dream Farm, una rock band neozelandese, e adorava "suonare nei locali, suonare per la gente. Che vita fantastica. Forse si dorme poco, ma ci si diverte parecchio. Quando smetterò col ciclismo metterò su un'altra band e suonerò finché potrò".

Non è un caso che il bassista sia spesso il gregario in una band, per quanto Jack ci tenga a precisare che "ci sono gruppi in cui il basso diventa lo strumento leader, come i gregari che riescono a trovare il momento giusto per vincere. Ma la maggior parte di loro tira e basta”. Tira o va a prendere borracce. Un mestiere, questo, che si è fatto più facile negli anni: "Con la riduzione dei componenti per squadra non bisogna più andare a prendere borracce per 9 corridori, ma solo per 8. Certo, c'è anche una persona in meno che va a prenderle… Quindi forse non è ‘sta gran differenza".

La differenza invece c’è quando tocca decidere cosa fare delle borracce vuote. "Ci tengo a mantenere la natura incontaminata: per me è un problema vedere i corridori gettare via qualcosa. Io mi porto sempre dietro tutte le borracce vuote, in attesa di trovare il punto giusto, per esempio dove c'è una famiglia, per regalarle. Se fosse capitato a me da bambino sarei stato entusiasta". Invece quando Jack era bambino in Nuova Zelanda non c'erano borracce da raccogliere. Perché non c'erano proprio corse: "Il ciclismo era solo a luglio, e solo in televisione. Difficile raccogliere borracce dalla televisione…"

Se si chiede a Jack Bauer cos'è per lui l'acqua, risponde netto: "Vita. Il nostro stesso corpo è fatto d'acqua, così come tutte le piante". Se gli si chiede invece cos'è la musica, sgrana gli occhi: "Per me è come una droga, mi porta in una dimensione diversa. Penso che potrei vivere senza bici, ma non senza musica". Diviso tra due passioni di diversa entità, riconosce però che c'è qualcosa che accomuna una gara ad un concerto: "L'energia, la tensione. Solo che nel ciclismo c'è anche nervosismo, perché non siamo spettatori ma siamo sul palco: facciamo tutti parte della stessa band". (FC)

 

 

 

 

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