[Amstel Gold 2022] Uno su tre
«Quando ho tagliato il traguardo non sapevo se avessi vinto o fossi arrivato secondo. Dopo qualche minuto mi hanno detto che ero il vincitore, e ho gioito come si gioisce in questi casi: pensavo di aver vinto una grande classica. Ho condiviso il momento coi miei compagni di squadra. Ma poi… mi dicono che in realtà sono secondo. Ha vinto Kwiato. Una delusione, ovviamente, avrei preferito vincere.
Ma sono contento del mio secondo posto. Nel ciclismo si perde molto spesso e io oggi ho perso, però se devo piangere per un podio all’Amstel allora tanto vale smettere di correre in bicicletta. C’erano 175 corridori alla partenza e solo 3 sul podio. Mathieu van der Poel, uno dei grandi favoriti, non era sul podio. Io c’ero.
Ho corso una gara quasi perfetta, mi sono messo nella condizione di vincere ma sfortunatamente ho trovato qualcuno più forte di me in volata. Non so davvero per cosa dovrei piangere. Una delle mie forze è proprio questa: relativizzo tutto in fretta, nello sport come nella vita. È il mio modo di essere e penso che spesso mi aiuti, mi dia stabilità. Nello sport, al più alto livello, ne hai bisogno».
(Benoît Cosnefroy intervistato al termine dell’Amstel Gold Race maschile 2022, vinta da Michał Kwiatkowski. Foto: Tornanti.cc)