[Tour2024] Un non so che d'alato

Un Tour de France da acchiappo, fatto per prendere ma anche per essere preso: per afferrare la Storia, se hai la fortuna di chiamarti Tadej Pogacar – ma anche Romain Bardet, Richard Carapaz, Mark Cavendish, Bini Girmay o in molti altri modi; per essere preso o ripreso, forse compreso, se lo strumento principe non è la bicicletta ma la penna. Queste pagine allacciano le storie nascoste nelle pieghe della corsa, nei suoi personaggi, attori e spettatori, nei suoi paesaggi. Insomma, inseguono quel “non so che d’alato". 

(dalla prefazione di Michele Polletta).

 

L'edizione numero 111 del Tour de France è stata definita "storica" per una serie di ragioni. La prima partenza di sempre dall'Italia, il record di tappe battuto da Mark Cavendish, la straordinaria doppietta col Giro realizzata da Tadej Pogačar. Ma cosa significa, giorno dopo giorno, assistere a una corsa di ciclismo storica?

Anche in occasione della Grande Boucle 2024, Leonardo Piccione di Bidon ha curato una newsletter giornaliera raccontando la corsa e i suoi protagonisti con un riconoscibile stile che tiene insieme resoconto sportivo e slancio letterario, perché «lo sport – al pari della letteratura – aggiunge dimensioni alle nostre esistenze: le allarga, talvolta le allunga. È per questo che il Tour de France ci serve, ci occorre, ci soccorre».

Questo libro raccoglie i ventuno articoli scritti durante la Grande Boucle per la newsletter #LetteraTour2024, riletti ed editati per l'occasione.

La versione cartacea di Un non so che d'alato è ordinabile qui. La versione digitale è disponibile su Payhip e Amazon, e presto sulle altre piattaforme di distribuzione di ebook.

 

Nella copertina del libro, una foto di Eloise Mavian (Tornanti.cc).

 

 

 

 

 

 

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