Un corridore a parte
Thibaut Pinot va al di là dello sport.
È qualcuno che parla al nostro intimo, a ciascuno di noi. Quello che è stato capace di fare negli ultimi due giorni sono due versanti della stessa montagna. Per vincere oggi doveva perdere ieri; la vittoria di oggi è liberatoria perché ieri ha perso.
Quando si tratta di Pinot, contrariamente a quanto recita il suo tatuaggio, le sconfitte sono belle tanto quanto le vittorie. Qualche volta sono persino più belle. È per questo che uno così ci tocca nell’intimo.
Thibaut Pinot è una persona felice in mezzo alla natura, felice in sella a una bicicletta, a volte infelice nel mondo degli uomini. È un corridore a parte. Un uomo a parte. È qualcosa di non comune, un oggetto quasi mitico, mitologico.
Tutto questo va al di là dello sport, e ce ne renderemo conto ancora meglio il giorno in cui si ritirerà dal ciclismo, un giorno purtroppo oggi più vicino rispetto a quando ha cominciato a correre.
Ci renderemo conto che un corridore così non capita a ogni generazione. La storia di Thibaut Pinot parla ai francesi, parla agli stranieri, parla alle nostre vite.
(Pierre Carey, la chaine L’ÉQUIPE, dopo il successo di tappa di Pinot nell'ultima frazione del Tour of the Alps. Foto in copertina: Tornanti.cc)