Tarallucci e Giro: 21 maggio

Tarallucci e Giro è una raccolta mattutina di appunti del giorno prima. Un deposito di cose viste e sentite, dette e scritte. Per fare ordine, ma in qualche caso anche per aggiungere. 

Qui dentro si mischiano stili e riferimenti senza ritegno. Ci finiscono dentro pagelle e borracce, piccole analisi e brevi racconti, qualche foto e un buon numero di citazioni. Cominciamo.

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Ieri, 21 maggio, decima tappa del Giro d'Italia, abbiamo parlato di:

- Grega Bole, gregario e ex-hockeista della Bahrain-Merida, in Kings of Bidons, lo spazio riservato ai portaborracce;

- una fuga turistica e una sosta al fast-food, nello spunto post-tappa;

- tutto il resto (più o meno) nel decimo episodio di Giroglificiil nostro podcast dedicato al Giro.

Se non ne avete ancora abbastanza, qui di seguito qualche aggiunta.

 

LA MUSETTE DEL GIORNO

Borraccia liberata: La prima vittoria al Giro è per Arnaud Démare anche il primo successo stagionale. Dopo una serie di piazzamenti il francese si sblocca, descrivendo la volata di Modena come un attaccante descrive un gol cercato invano per molte partite: una liberazione.

Borraccia incatenata: Se Démare si libera, Viviani resta incatenato al secondo posto: terza piazza d'onore per lui in dieci giorni, dietro tre avversari diversi (Ackermann, Ewan, Démare). Il suo Giro 2019 assume tappa dopo tappa i contorni di una corsa stregata, esattamente come il suo viso assume giorno dopo giorno nuove sfumature di frustrazione.

Borracce rotolate: Pascal Ackermann e Matteo Moschetti cadono rovinosamente a un chilometro dall'arrivo, salutando il primo la possibilità del tris di vittorie (oltre che brandelli sparsi di cute) e il secondo la Corsa Rosa stessa (ritirato dal Giro in serata). Torneranno.

Borracce donchisciottesche: Luca Covili e Sho Hatsuyama sfidano i mulini a vento lanciandosi in una fuga tanto inutile quanto preziosa - almeno per chi ha un certo qual gusto per l'utopia.

 

VISTO AL GIRO

Modena è la città delle figurine

Difatti Arnaud Démare non rinuncia ad autoincollarsi sull'album (mentre Valerio Conti controlla Instagram)

Ma Modena è anche la città del lambrusco

Difatti Franco D'Aniello non si fa mica fotografare solo con una bottiglietta d'acqua.

Un grande classico delle volate

È l'ultimo uomo che esulta per la vittoria del suo capitano. Qui Jacopo Guarnieri si lascia andare dopo uno sprint a tutto gas (la presenza della stazione di servizio sullo sfondo è del tutto casuale)

 

SENTITO AL GIRO

«Valè, poi me lo lasci uno dei pupazzi che ti danno quando ti consegnano la maglia rosa? Voglio regalarlo a mia figlia».
(Cuore di papà Marco Marcato a Valerio Conti, suo capitano alla UAE-Emirates)

«Ackermann sembra uscito da una rissa più che da una caduta».
(Marco Franzelli e la sua passione per Fight Club)

«Siamo alla prima curva dopo 40 chilometri».
(Francesco Pancani, anche i motociclisti nel loro piccolo si annoiano)

«Qui ci fu la rivolta del macinato tanti anni fa».
(Andrea De Luca e la precisione storiografica)

 

 

 

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