Tarallucci e Giro: 25 maggio
Tarallucci e Giro è una raccolta mattutina di appunti del giorno prima. Un deposito di cose viste e sentite, dette e scritte. Per fare ordine, ma in qualche caso anche per aggiungere.
Qui dentro si mischiano stili e riferimenti senza ritegno. Ci finiscono dentro pagelle e borracce, piccole analisi e brevi racconti, qualche foto e un buon numero di citazioni. Cominciamo.
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Ieri, 25 maggio, quattordicesima tappa del Giro d'Italia, abbiamo parlato di:
- Reto Hollenstein, gregario extra-large della Katusha, in Kings of Bidons, lo spazio riservato ai portaborracce;
- Il pioniere Richard Carapaz, nello spunto post-tappa;
- tutto il resto (più o meno) nel quattordicesimo episodio di Giroglifici, il nostro podcast dedicato al Giro.
Se non ne avete ancora abbastanza, qui di seguito qualche aggiunta.
LA MUSETTE DEL GIORNO
Borraccia pigliatutto: Richard Carapaz si porta a casa tappa e maglia al termine di un’azione lunga e coraggiosa. Ha annullato tutto lo svantaggio che aveva accumulato tra cronometro e contrattempi, e non è affatto poco.
Borraccia enigmatica: Primoz Roglic oggi ha dato qualche cambio a Nibali, pur continuando a mostrare un discreto disinteresse nei confronti della maglia rosa. Tutto questo interpretando quel che ha fatto, perché a interpretare la sua faccia si concluderebbe ben poco.
Borraccia indefessa: Si stacca e torna davanti. Smette di lavorare e riprende poco dopo. Rifiata un secondo e rieccolo a tirare. La giornata di Damiano Caruso è un bignami del gregario perfetto.
Borraccia rediviva: Simon Yates forse ha poche gambe, ma di certo ha molto orgoglio. Non vincerà il Giro, però nemmeno la triste classifica dell’anonimato.
VISTO AL GIRO
Lassù sulle montagne (III)
Vincere la tappa oggi significa proiettarsi verso l’alto. Letteralmente.
Qui no
In questo giardino di Courmayeur non si possono portare cani e non si può nemmeno scaricare neve. Non si può fare veramente nulla in questo posto!
SENTITO AL GIRO
«Questa tappa è ricca di salite ma anche ricca di discese»
(Andrea De Luca a doppio senso)
«Amo gli anziani, perchè gli anziani non hanno filtri»
(Fabio Genovesi parlando di Vincenzo Nibali, 34 anni)
«Un corridore ha fischiato a una bella ragazza bionda, servirebbe un fischietto anche a me»
(Marco Saligari contemplativo)
«Ma è sempre il rosa il colore del Giro d’Italia o solo quest’anno?»
(Sulle navette di Courmayeur non c'erano solo appassionati di ciclismo)