Tarallucci e Giro: 15 maggio
Tarallucci e Giro è una raccolta mattutina di appunti del giorno prima. Un deposito di cose viste e sentite, dette e scritte. Per fare ordine, ma in qualche caso anche per aggiungere.
Qui dentro si mischiano stili e riferimenti senza ritegno. Ci finiscono dentro pagelle e borracce, piccole analisi e brevi racconti, qualche foto e un buon numero di citazioni. Cominciamo.
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Ieri, 15 maggio, quinta tappa del Giro d'Italia, abbiamo parlato di:
- Tom Bohli, gregario e pittore della UAE, in Kings of Bidons, lo spazio riservato ai portaborracce;
- le assemblee nell'aula magna della Frascati - Terracina nello spunto post-tappa;
- tutto il resto (più o meno) nel quinto episodio di Giroglifici, il nostro podcast dedicato al Giro.
Se non ne avete ancora abbastanza, qui di seguito qualche aggiunta.
LA MUSETTE DEL GIORNO
Borraccia spumeggiante: Trabocca sempre come un boccale di bionda la borraccia di Pascal Ackermann. Anche sul traguardo di Terracina è il tedesco della Bora a festeggiare con una prova di forza debordante. Esce dalla scia di Gaviria agli ultimi 35 metri e centra la seconda vittoria al Giro consolidando la maglia ciclamino.
Borraccia annacquata: Fino ad Orbetello Elia Viviani era frizzante come un prosecco appena stappato. Il declassamento dopo la volata vinta è stato più letale di una secchiata d'acqua. La pioggia non ha fatto altro che bagnare ulteriormente le sue polveri. Dopo essersi sfilato nel finale di Frascati, a Terracina mette la squadra a tirare la volata ma quando partono gli altri velocisti si eclissa.
Borraccia triste: Il Giro d’Italia di Tom Dumoulin finisce dopo appena 11 minuti di corsa. Il ginocchio fa troppo male per proseguire e l’olandese dichiara di “non sentire potenza” nella propria gamba. “I tuoi tifosi oggi sono molto tristi” gli confida un giornalista; “Anche io” risponde l’olandese. Come dargli torto?
Borraccia serafica: Vincenzo Nibali arriva sul traguardo neutralizzato insieme al gruppo dei migliori. Raggiunto dai cronisti al bus della Bahrain Merida, alla domanda su come sia stata la sua giornata sotto la pioggia battente risponde serenamente: “Ottima”.
VISTO AL GIRO
Giro di pesca
La Frascati-Terracina si presenta come una tappa acquatica, con la pioggia che cade tutto il giorno. Per non farci trovare impreparati, la Voiture Bidon l'abbiamo parcheggiata in pescheria.
Zona Bidon(s)
Sulle bici dell'Ag2r è indicato un traguardo Bidon(s) prima del finale di tappa, al km 92. Alé.
L'avvocato
Carmine Castellano, 82 anni, storico direttore del Giro d'Italia, si aggira per tutto il pomeriggio nei pressi quartier tappa. Vive a Sorrento ma è venuto a Terracina a salutare il Giro, un "vecchio amico" a cui ha lasciato in eredità - tra le altre cose - due creature come il Mortirolo e il Colle delle Finestre. "Però", racconta, "ogni volta che vengo vedo sempre meno facce conosciute. Il tempo passa, non possiamo farci niente".
Il tempo passa ma non la voglia di Castellano di raccontare gli anni in cui, con mezzo busto fuori dalla sua auto, dirigeva la Corsa Rosa: "Ho preso acqua, vento e neve, ma soprattutto sole. E poi ero una delle sole tre persone in Italia autorizzate a girare in auto sporgendosi così tanto dal tettuccio: potevano farlo solo il Papa, il Presidente del Consiglio e il direttore del Giro".
SENTITO AL GIRO
«Ao, guarda quante bici che c'hanno... Ognuno c'ha la bici sua!»
(Al bar di Frascati pensavano che il Giro si corresse in tandem)
«Pare che Moschetti abbia impugnato se' stesso, il moschetto»
(Un giornalista non meglio identificato in sala stampa)
«Tom Dumoulin si è sottoposto a una radiografia che, per sua fortuna, evita una frattura al ginocchio»
(Marco Franzelli ai raggi X)
«È davanti Gaviria, è davanti Gaviria, è davanti Gaviria... E vince Ackermann!»
(Andrea de Luca alle prese con i repentini stravolgimenti degli arrivi in volata)