Classifica appunti dell'11 maggio 2021

 

Una serie di appunti presi durante il Giro d'Italia 2021 da Leonardo Piccione e riproposti senza particolare ordine. Elenchi, pensieri, foto e stralci da un viaggio al seguito dell'edizione 104 della Corsa Rosa.

*

Una stazione di servizio emerge come un miraggio dalla bruma. Due aironi banchettano in una risaia, un altro è a mezz’aria. Un lungo rettilineo, un restringimento, un semaforo, un paese. Scuole negozi bar. Un viale in lastricato. Poi di nuovo il nastro d’asfalto, un altro, forse un’appendice di quello di prima.

Il luogo in cui passo più tempo, in questi giorni, è la strada. L’Italia scorre ai suoi due lati, al di là dei finestrini di questa Puma, o meglio detto siamo noi in questa Puma che le scorriamo attraverso, inseguitori inseguiti, scopritori scoperti, vagabondi. Stasera dormiremo da un’altra parte, lontano dal letto precedente, a metà strada rispetto al successivo.

Il Giro assomiglia a molte cose, anche a un film di Chloé Zhao.

*

Una battuta di Nomadland che mi sono ricordato menzionando Chloé Zhao:

«Cosa significa casa? È solo una parola o è qualcosa che porti dentro te?»

*

Due versi di Paolo Conte che abbiamo ascoltato arrivando ad Asti:

«Una bici la si ama, come l'ultima delle fantasie / C'è uno scatto che ti chiama, come il fischio che hanno le frenesie». (da Velocità silenziosa)

*

Il cartello stradale più bello che abbiamo incontrato finora: il confine territoriale tra le località "Cavallo bianco" e "Cavallo grigio", entrambe frazioni del comune di Robella (Asti).

*

Una cosa che ho letto in un curioso articolo online:

«Nessuno comincia a guardare il ciclismo in tv a 17 anni. È una passione che si insinua dentro di te all'età in cui le persone di solito si appassionano ai modellini di treni, altre iniziano a dipingere incredibilmente accurati soldatini napoleonici o sviluppano un interesse per la filatelia. Guardare ore e ore di poco-o-nulla è un affare da vecchi.» (Tom Owen, nel suo blog)

*

Andrii Ponomar ha 18 anni e 9 mesi. Andrii Ponomar non guarda il ciclismo in tv. Andrii Ponomar pratica il ciclismo. Andrii Ponomar non guarda in faccia nessuno quando pratica il ciclismo. Andrii Ponomar prende e se ne va. Andrii Ponomar fa sentire tutti più vecchi di quel che già sono. 

*

La terza foto che ho scattato a questo Giro: la signora Patrizia di fronte al suo negozio di fiori, che ha aperto quarant'anni fa a Canale. Si vergogna a mettersi in posa, ed è un po' delusa: gli affari non vanno molto bene, ha avuto pochi clienti anche per la festa della mamma.

La gente non è più molto interessata a regalare fiori, e nessuno è disposto a rilevare la sua attività, che sarebbe disposta a cedere persino gratis. Non ha figli né nipoti, così che quando lei andrà in pensione il negozio chiuderà. Tuttavia oggi a due passi da "I fiori di Patrizia" ha vinto un corridore olandese, olandese come lo stile della casa in cui la signora Patrizia vive e lavora, come l'ispirazione che quarant'anni fa l'ha mossa, e - spiega - per stavolta va bene così. 

*

Una cosa che aveva detto Taco van der Hoorn all'inizio del Giro d'Italia:

«Ho in mente alcune tappe in cui andare in fuga: la numero 3, la numero 4, la numero 5, la numero 6, la numero 8, la numero 9, la numero 10, la numero 11, la numero 15 e, perché no, la numero 18. Tutt'e e tre le settimane in fuga sarebbe troppo, forse.» 

*

Una cosa che ha detto Taco van der Hoorn poco prima della fine della terza tappa del Giro d'Italia:

«Oh fuck, I'm gonna make it!» 

*

Una cosa che ha detto Taco van der Hoorn poco dopo la fine della terza tappa del Giro d'Italia:

«Cinque mesi fa ho pensato di ritirarmi perché ero senza contratto, oggi ho vinto una tappa del Giro».

*

Quell'istante. Non un secondo prima, non una frazione di secondo dopo. Il momento in cui ti giri e vedi il gruppo ancora distante. Non ti prendono più. La risposta che aspettavi, l’allinearsi dei pianeti, il ritorno a casa. La smorfia di fatica di Van der Hoorn si allarga in un sorriso incontenibile, ed è lì, in mezzo a quella piccola metamorfosi, a quel subitaneo distendersi dei muscoli facciali che sta il nocciolo della questione, il temporaneo ricomporsi di ogni cosa altrimenti noto come felicità.  

*

Una citazione con cui chiudere:

«La vera soddisfazione della giornata è che finalmente il giardino di casa sta diventando verde». (Alessandro De Marchi nella terza puntata di GIROGlifici - Una corsa da decifrare)

 

 

***

Puntate precedenti:
02 - 10 maggio
01 - 09 maggio

 

 

 

 

A cura di Leonardo Piccione. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Categoria: