Chi vincerà il Tour de France 2023, chi saranno i suoi protagonisti dentro e fuori la corsa, quali strade riusciranno a farci sobbalzare il cuore? Per rispondere a tutte queste domande, abbiamo piazzato una tappa intermedia prima del divano e ci siamo seduti attorno a una tavola rotonda. Quelli che seguono sono i tentativi di risposta alle grandi domande di questo Tour secondo la redazione di Bidon.
Una raccolta di pensieri dal Giro d'Italia 2022, scritti in diretta dalla strada da Michele Pelacci, al suo esordio da suiveur sulle strade della Corsa Rosa.
Venerdì pomeriggio prende il via la Grande Boucle e per l’occasione torna un classico di Bidon, la Tour Musette, un virtuale sacchetto dei rifornimenti contenente tante borracce quante sono le probabilità che associamo a ciascuno dei favoriti, da un minimo di 1 a un massimo di 5. Cin!
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Dobbiamo ancora capire bene in che modo scriveremo il suo cognome, ma l’impressione è che lo scriveremo spesso.
Il profilo Twitter ufficiale propone Girmay, mentre su Instagram acquista una e finale e diventa Girmaye. La traslitterazione internazionale si lancia talvolta in un Ghirmay francamente dubbio, suggerendo di lasciar legiferare sulla questione il sito della Intermarché Wanty-Gobert, la sua squadra, il quale si schiera per la prima versione, quella senza e e senza h.
Dobbiamo ancora capire bene in che modo lo scriveremo, il suo cognome, ma l’impressione è che lo scriveremo spesso.
Il profilo Twitter ufficiale propone Girmay, mentre su Instagram acquista una e finale e diventa Girmaye. La traslitterazione internazionale si lancia talvolta in un Ghirmay francamente molto dubbio, suggerendo di lasciar decidere sulla questione il sito della Intermarché Wanty-Gobert, la sua squadra, il quale allineandosi a Twitter si schiera per la prima versione, quella senza e e senza h.
Approda in questi giorni nelle librerie "Solo - Vita in fuga di Thomas De Gendt", l'edizione italiana della biografia del corridore della Lotto, pubblicata da Mulatero Editore. Vi proponiamo un estratto da uno dei "diari di corsa" di Thomas De Gendt: il racconto della Mâcon – Saint-Étienne, al Tour de France 2019.
Domenica mattina, scorrendo un po’ di commenti post-Lombardia, mi sono soffermato su un tweet in particolare.
Quelle che iniziano domani pomeriggio a Burgos saranno le ultime tre settimane di Fabio Aru da ciclista.
Le ultime tre settimane da ciclista professionista, dal momento che, nel post Instagram attraverso cui ha comunicato la sua decisione, Aru ci ha tenuto a specificare che non ha «nessuna intenzione di lasciare la bici in garage».
Una delle cose che ha imparato nei difficili mesi che hanno portato al suo addio alle competizioni, ha spiegato, è che ama il ciclismo, e ancor di più ama andare in bici.
La scorsa settimana il football NFL ha sperimentato un racconto dello sport mai visto, con una diretta rivolta totalmente al pubblico dei bambini. E se ci provasse anche il ciclismo? Qualche riflessione sulla comunicazione che cambia.
È appena uscito, per 66thand2nd, "Ernesto Colnago - Il Maestro e la bicicletta", in cui il grande telaista si racconta a Marco Pastonesi ripercorrendo le tappe della sua straordinaria traiettoria ciclistica. Pensieri e certezze rotonde, filosofia e religione del lavoro, fino alla nuova esplosione delle due ruote.
Di seguito vi proponiamo integralmente l'introduzione al volume, firmata da Fabian Cancellara.