Aveva detto di sentirsi «pronto», alla partenza.
A cinque mesi dall’ultima gara disputata (il Giro di Lombardia 2023, vinto), Tadej Pogačar rispondeva ai cronisti con l’aria dello studente universitario riemerso con sollievo dalla clausura che precede la sessione invernale, consapevole che a quel punto il più è fatto e l’esito dell’esame incipiente in gran parte già deciso, predeterminato dalla dedizione con sui ci si è applicati nelle settimane precedenti il test.