Kings of Bidons è la nostra rubrica dedicata ai portaborracce del Giro d'Italia 2019. Il primo appuntamento è con il più giovane tra gli italiani al via della Corsa Rosa.

Il 5 maggio di 19 anni fa se ne andava Gino Bartali. La sorte vuole che il 5 maggio sia anche il compleanno di Bidon, un contenitore di storie che non potrebbe esistere senza splendidi protagonisti come Gino.

Alla Liegi - Bastogne - Liegi 2019 ha vinto il corridore che doveva vincere: Jakob Fuglsang. Parola di sua moglie e del suo (unico) rivale.

C'è vento alla Freccia Vallone, ed è quando soffia il vento che la solitudine si fa più forte. Per tutti, tranne che per Julian Alaphilippe e Jakob Fuglsang.

L’Amstel Gold Race è un corso più che una corsa, un fiume al contrario che comincia lento e arioso come una pianura fluviale e si conclude turbolenta come un torrente incontrollabile, come Mathieu van der Poel.

Al chilometro 139 della Milano-Sanremo ogni anno c'è un ritrovo unico. Il raduno di un gruppo di appassionati riuniti da un cuoco con alle spalle una storia particolare, e con in pentola un risotto straordinario.

Alaphilippe è talmente più forte degli altri che può permettersi di muoversi prima di tutti e arrivare comunque prima di tutti. In anticipo, proprio come la primavera, che ogni anno comincia qualche minuto prima.

Si dice che il motto della Nobile Contrada dell'Oca nasca dalla leggenda delle oche del Campidoglio, che con il loro starnazzare avvertirono i Romani dell'imminente assalto dei Galli. "Clangit ad arma", dunque. Chiama alle armi. Un appello alla battaglia e insieme un promemoria: mai tralasciare il benché minimo particolare. È sufficiente qualche pennuto sveglio di notte a vanificare una strategia di guerra.

Per la prefazione di Chissà che l'utopia non vinca (che è disponibile qui, contiene questo e ha questa copertina) abbiamo pensato a Gino Cervi, che è autore, progettista e coordinatore editoriale. Per noi, anche insostituibile maestro di spade.

La copertina di Chissà che l’utopia non vinca è un continuo riferimento ad elementi in qualche modo familiari agli appassionati delle due ruote, ma qui ricombinati in un modo quantomeno bizzarro. La colpa è di Alessandro Vangi, il 27enne graphic designer pugliese che ha immaginato e illustrato l’idea alla base del nostro nuovo libro.

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